Filosofia dello Studio

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Non esiste una medicina alternativa ma solo una medicina olistica sistemica integrata

Dopo oltre 25 anni di lavoro clinico con pazienti affetti dalle più svariate patologie ritengo che non esiste una medicina alternativa ma solo una medicina olistica, sistemica e integrata. E questo per una logica intrinseca al funzionamento del nostro stesso organismo. Il nostro organismo funziona in network e non ci sono funzioni isolate di organi o apparati.  La moderna psico-neuro-endocrino-immunologia ci conferma da anni una visione integrata di funzionamento rispetto a quattro importanti organi e funzioni: mente, sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario. Ma le interazioni tra organi e funzioni non finiscono qui e sono molto più ampie.

L’intestino, ad esempio, in una prospettiva sistemico-integrata, non solo è un organo deputato alla digestione, ma è anche il nostro secondo cervello e il primo organo fondamentale per il corretto funzionamento del nostro sistema immunitario.

Questo perché l’intestino è ricco di innervazioni, neurotrasmettitori e strutture linfatiche sottomucose.

Come ha dimostrato la nota ricercatrice Candace Pert, intestino e cervello condividono tantissimi recettori e neurotrasmettitori che possono produrre reazioni a distanza a innesco variabile.

In medicina psicosomatica è nota da anni l’influenza delle emozioni sull’apparato gastroenterico.

Ma recentemente si è scoperto che anche l’apparato gastroenterico può agire sul cervello e le emozioni, come – ad esempio – accade quando c’è un importante immissione in circolo di serotonina da parte delle cellule cromaffini dell’intestino, in seguito ad un enterite o a un’intolleranza alimentare.

Dopo aver citato solo alcune delle più importanti connessioni presenti tra organi e funzioni ampliamo il concetto chiarendo che esistono connessioni funzionali anche tra fegato e cervello, rene e cervello, rene e fegato, fegato e intestino, cuore e polmoni, circolazione e cervello, glicemia e coscienza, e via dicendo.

Inoltre, non solo non esistono funzioni e organi isolati nel nostro organismo, ma addirittura non esistono cellule isolate in tutto il nostro corpo.

Tutte le cellule del nostro corpo sono immerse in una matrice interstiziale che ne media il funzionamento e gli scambi fisiologici.

Che una cellula isolata possa essere causa del suo stesso male corrisponde ad un vecchio paradigma biologico ottocentesco ampiamente smentito dalla moderna epigenetica.

Ci ammaliamo spesso, non a causa di programmi genetici errati, ma a causa dell’ambiente esterno ricco di sostanze ed emozioni tossiche.

Quindi prestiamo attenzione alla mente come fonte di cura e di malattia.

Ma prestiamo attenzione anche all’ambiente e all’alimentazione.

L’uomo è ciò che mangia recita un vecchio adagio.

Se mangiamo male disturbiamo l’intestino e non forniamo all’organismo tutti i nutrienti essenziali per stare in salute.

La correzione delle errate abitudini alimentari, quando necessaria, è spesso un presupposto importante della nostra salute. Questo significa, senza ricorrere a rigidi estremismi, tendere a una corretta alimentazione fatta di cibi sani, evitando i cibi a cui siamo intolleranti per non appesantire inutilmente il sistema immunitario soprattutto in momenti di disagio e di malattia.

Oltre ad un intervento nutrizionale, in una strategia olistica di cura, la nostra visione mirerà sempre ad una terapia sistemica integrata, scegliendo a seconda dei casi le cure più indicate.

Ricorreremo all’omotossicologia, una moderna branca dell’omeopatia o meglio dell’evidence based low-dose medicine, per disintossicarci dalle più svariate sostanze inquinanti e per il trattamento di molte patologie croniche difficilmente curabili con altri mezzi (vedi pubblicazioni).

Riserveremo alla fitoterapia il trattamento sintomatico di molte malattie acute e croniche di non grave entità, quando per una precisa scelta terapeutica, decideremo che è conveniente non gravare con farmaci di sintesi chimica su un sistema immunitario già compromesso.

La medicina ortomolecolare del premio Nobel Linus Pauling, (che prevede l’assunzione in giusta dose di integratori a base di vitamine, minerali e acidi grassi essenziali), sarà utile per integrare le sostanze nutritive carenti non più presenti nella nostra alimentazione, a causa dei terreni inquinati e depauperati dalle coltivazioni intensive.

Il Mineralogramma o esame dei minerali tessutali ci accompagnerà in questo cammino come strumento di verifica delle nostre carenze nutrizionali e metaboliche per la messa a punto di una dieta efficace e di un’integrazione ortomolecolare specifica.

L’omeopatia classica sarà utilizzata come terapia di elezione per la regolazione dell’espressione costituzionale di adulti e bambini nonché nel trattamento delle più comuni patologie.

I Fiori di Bach avranno un ruolo principe nel trattamento dei disagi emotivi, da soli, o in sinergia terapeutica con altri trattamenti farmacologici e psicologici.

Da psichiatra, dopo oltre 25 anni di esperienza con la floriterapia, sono nei fatti sempre più convinto dell’efficacia di questa cura, anche se devo riconoscere che i risultati migliori si ottengono quando la terapia è proposta in una cornice di “setting psicologico” gestita da uno medico-psicoterapeuta.

Diverse forme di psicoterapia e tecniche di stress management (training autogeno, meditazione, visualizzazioni guidate, counseling, coaching, ecc.) possono essere inoltre impiegate, da sole, o in maniera integrata ai trattamenti farmacologici classici, o alle cure naturali, quando il male risiede nell’anima.

Per finire, in alcuni casi non potrà mai mancare, in una gestione sistemico-integrata della cura, il trattamento farmacologico classico. Non consiglierei mai infatti – da sola – una cura naturale nel trattamento di una neoplasia. Come non consiglierei mai di evitare gli antipsicotici in uno schizofrenico o gli antibiotici quando necessari. O gli ormoni sostitutivi quando indispensabili; o i farmaci salvavita, o l’insulina, o i trattamenti chirurgici, o la dialisi.

La medicina è un arte che si è affinata in secoli di ricerche ed esperienze. Che senso ha non usare i farmaci quando sono necessari, solo per affermare in maniera preconcetta la supremazia di un idea.

Molti pazienti che si rivolgono alle cure non convenzionali assumono già farmaci e i famaci vanno gestiti. Hanno indicazioni, controindicazioni, e soprattutto interazioni farmacologiche con altre sostanze, anche di origine naturale.

Solo un medico esperto può quindi correttamente fare una diagnosi e stabilire il trattamento non convenzionale più efficace perché per fare questo deve conoscere a perfezione tutte le risorse della medicina ufficiale e le pratiche della medicina non convenzionale che consiglia.

Per scegliere – diceva Einaudi – bisogna conoscere le alternative, e nel nostro caso le alternative sono alternative di cura, ufficiali e non ufficiali; solo così sceglieremo il trattamento migliore e soprattutto eviteremo di sottrarre ad un trattamento efficace un paziente che ne ha una reale necessità.

Per finire, anche in campo diagnostico la medicina integrata si avvale, a volte, di metodi di diagnosi non convenzionale (Vega Test, iridologia, esame del polso secondo la medicina tradizionale cinese, ecc.), ma tali metodiche, in una logica sistemica, vanno a mio avviso sempre integrate e supportate dalla diagnostica classica convenzionale quando necessario.

Concludendo non esiste una medicina alternativa ma solo una medicina olistica, sistemica e integrata, nella filosofia di fondo, nel metodo, nella diagnosi e nella terapia. Solo in quest’ottica potremo dare le migliori chances di cura ai nostri pazienti, evitando grossolani errori e riportando l’antica arte sacra a Ippocrate nell’alvo della sua natura. A tutto questo si ispira il mio credo, il mio agire terapeutico e la filosofia di fondo del mio studio medico di medicina integrata.

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Dr. Ermanno Paolelli

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Medico Chirurgo
Esperto in Medicina Omeopatica
Esperto in Medicina Omotossicologica
Psichiatra Psicoterapeuta
Ordine dei Medici Chirurghi di Bologna nº 12011